"Radio Rabbia Alternativa": la satira giovanile degli anni '70 nel primo libro di Stefano Disegni
Negli anni Settanta, l’Italia fu attraversata da profondi cambiamenti sociali, politici e culturali. A trainare questa trasformazione furono i movimenti giovanili, la nascita delle radio libere e una crescente attenzione per nuove forme di espressione, tra cui la satira politica e il fumetto alternativo.
In questo vivace contesto, nel 1979 la casa editrice Savelli — tra le più radicali e innovative dell’epoca, vicina alla Nuova Sinistra e ai movimenti extraparlamentari — pubblicò "Radio Rabbia Alternativa", primo libro in assoluto del giovane Stefano Disegni, all’epoca firmato ancora “Di Segni”. Un esordio folgorante che avrebbe segnato l'inizio di una carriera tra le più brillanti nel panorama della satira e del fumetto italiano.
Il titolo del volume gioca su un doppio senso ironico e perfettamente calzante: “radio alternativa” intesa come emittente libera, militante, fuori dagli schemi del mainstream, ma anche “rabbia alternativa”, ovvero quella frustrazione esistenziale e ideologica che animava una generazione in bilico tra utopia e disincanto, militanza e spaesamento.
"Radio Rabbia Alternativa" è una raccolta di vignette e strisce disegnate con lo stile già riconoscibile e maturo di Disegni. I bersagli sono le radio libere, fenomeno culturale e politico diffusosi a partire dalla metà degli anni Settanta, e con esse tutto l’universo giovanile che le popolava: conduttori improvvisati, trasmissioni strampalate, musica “alternativa” a tutti i costi, linguaggio da centro sociale e ideologie recitate come mantra. L'autore osserva tutto questo con affetto e sarcasmo chirurgico, mescolando nonsense e critica sociale, riuscendo a essere corrosivo senza mai diventare cinico.
La radio del titolo trasmette immaginariamente dai 109 MHz di una periferia romana non meglio identificata, da una zona grigia dell’Autonomia extraparlamentare, in perenne polemica con il Partito Comunista — il “Piccì” — visto come troppo moderato.
Il libro si inserisce perfettamente nel clima degli “anni di piombo”, ma ne coglie anche la dimensione grottesca e paradossale, offrendo una lettura comica e amara del mondo militante e giovanile. Le radio libere, da poco legalizzate, diventano qui un simbolo di libertà creativa e disordine comunicativo, un laboratorio culturale tanto esaltante quanto ingenuo.
"Radio Rabbia Alternativa" è un volume tascabile, in formato pocket, interamente illustrato. Una piccola gemma che non è solo il debutto editoriale di Stefano Disegni, ma anche un documento satirico prezioso e fedele di un'epoca, capace di raccontare con leggerezza un momento storico denso di tensioni e contraddizioni.
Il volume, ormai fuori catalogo, circola ancora nel mercato dell’usato. All’inizio degli anni Duemila si poteva trovare a un euro sulle bancarelle; oggi il suo prezzo si aggira intorno ai dieci euro online. È sorprendente notare come, a distanza di oltre quarant’anni, alcune delle dinamiche raccontate da Disegni risultino ancora attuali, soprattutto in certi ambienti alternativi dove si respirano echi di quegli anni, anche tra ragazzi che non li hanno mai vissuti.
"Radio Rabbia Alternativa" è, dunque, una lettura consigliata a chi voglia conoscere — e riconoscere — quell’Italia giovane, arrabbiata, ingenua e straordinariamente creativa. Un libro che fa riflettere, sorridere e, soprattutto, riscoprire la potenza della satira quando incontra il cuore della società.
Cercatelo, compratelo, leggetelo. Ne vale davvero la pena.