Tutti quei fumetti che posseggo e che ritengo essere essenziali nella propria biblioteca.Secondo i miei gusti discutibili di vecchio stato giovane negli anni 80

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1969 - P0ema a Fumetti

Chi mi conosce sa bene quanto ami Dino Buzzati, autore capace di intrecciare malinconia e surrealtà come pochi. Non a caso Tiziano Sclavi, con la sua poetica narrativa, deve molto al maestro bellunese. Buzzati non fu soltanto scrittore e giornalista, ma anche pittore e illustratore, e nel 1969 offrì al fumetto il suo contributo più sorprendente con il Poema a fumetti, pubblicato da Mondadori.

Il libro, ancora oggi dirompente e unico nel panorama letterario italiano, fonde poesia, pittura e narrazione sequenziale, trasformando il mito di Orfeo ed Euridice in una vicenda ambientata nella Milano degli anni Sessanta. Il protagonista, Orfi, giovane artista e musicista, non si rassegna alla morte della sua amata Eura e scende nell’Aldilà per ritrovarla. L’inferno che Buzzati raffigura non è fatto di fiamme, ma di insegne al neon, automobili e night club: un oltretomba moderno, specchio della società dei consumi.

Il viaggio di Orfi è eroico e illusorio al tempo stesso. Nonostante la sua ribellione, deve accettare l’ineluttabilità della morte. Eppure, nel fallimento, Buzzati trasforma la sconfitta in poesia, offrendo un’opera che riflette sulla vita e sull’amore senza mai indulgere a facili consolazioni. Alla sua uscita il libro fu accolto con diffidenza, ma oggi è considerato un’anticipazione del graphic novel e una dimostrazione di come il fumetto possa appartenere alla grande letteratura.

La prima edizione Mondadori del 1969, di formato più grande rispetto alle ristampe successive, ha oggi un valore che oscilla tra i 50 e i 150 euro, a seconda delle condizioni. Seguirono altre edizioni ridotte nella collana Oscar. Vale la pena ricordare un dettaglio curioso: Mondadori inizialmente non voleva pubblicarlo, ma Buzzati insistette con forza, sostenendo che anche il fumetto fosse una forma d’arte degna di rispetto. Dalla sua produzione pittorica emerge inoltre il “Baobab”, creatura che anni dopo sarebbe stata omaggiata in un episodio di Dylan Dog con le stesse sembianze dipinte dal maestro.

 

 


 

1991 - Femminiglia



Non tutti conoscono Giuliana Maldini come autrice di fumetti e vignette. Un vero peccato, perché la sua bravura merita senza dubbio un posto di rilievo in qualsiasi biblioteca del fumetto che si rispetti. Maldini è una delle prime firme femminili ad aver dato voce, con ironia e intelligenza, a un universo spesso trascurato dal fumetto satirico: quello delle donne.

Il volumetto Femminiglia, pubblicato nella collana Hit Comics da Glenat Italia nel 1991 (n. 7 della serie), raccoglie 112 pagine in bianco e nero, con brossura a colori. Un’opera agile, raffinata e pungente, ormai fuori catalogo, ma ancora reperibile a pochi euro nei mercatini dell’usato o nelle librerie online. Un piccolo gioiello da riscoprire.
La voce delle donne in vignetta

In Femminiglia, Maldini racconta con garbo e sarcasmo i tabù, le piccole sconfitte quotidiane e le riluttanze ironiche della vita femminile. I suoi disegni si distinguono per un tratto essenziale ma incisivo, giocato su un bianco e nero elegante, capace di amplificare la forza del messaggio satirico. Non è un caso che le sue illustrazioni abbiano trovato spazio anche su riviste e articoli femminili, sempre con quello sguardo arguto che smaschera ipocrisie e cliché.
Un’autrice versatile

La carriera di Giuliana Maldini non si limita certo a questo volume. Autrice versatile, ha alternato la satira politica e di costume a libri per bambini e storie dedicate agli animali, in particolare i gatti, suoi protagonisti ricorrenti. Tra i titoli più significativi: Panni sporchi (1987), Rivoglio i miei capelli!, Pussycat (2008) e Noi ragazze (2016). Nel 1995 ha ottenuto un premio di letteratura per l’infanzia, mentre nel 2019 ha esposto al museo WOW Spazio Fumetto di Milano una mostra che fonde pittura, fumetto e fotografia nei “luoghi del cuore”.
Un libro da riscoprire

Oggi Femminiglia è un volumetto ricercato dai collezionisti e al tempo stesso un ottimo punto di partenza per chi vuole conoscere meglio questa straordinaria autrice. Più che un semplice albo, rappresenta un tassello importante della storia della satira al femminile in Italia, capace di far sorridere e riflettere ancora oggi.

Scheda sintetica

Titolo: Femminiglia


Collana: Hit Comics n. 7 (Glenat Italia, 1991)


Formato: 112 pagine in bianco e nero, brossura


Autrice: Giuliana Maldini – pittrice, vignettista, illustratrice umoristica 




1978 Il Libro di Storia. Controstoria del mondo moderno (1400-1974 - 1978

 


Il Libro di Storia. Controstoria del mondo moderno (1400-1974 - 1978

L’altro giorno, frugando tra la carta da buttare, mi è capitato tra le mani un vecchio volume che inizialmente ho scambiato per un libro scolastico illustrato, forse destinato a ragazzi. L’ho raccolto quasi d’istinto, pronto a rimetterlo giù senza troppa attenzione. Ma appena ho cominciato a sfogliarlo, ho capito subito che non si trattava di un oggetto qualsiasi. Davanti a me c’era Libro di Storia. Controstoria del mondo moderno (1400–1974), un’opera che oggi si potrebbe definire un piccolo gioiello dimenticato.

Quello che mi ha colpito subito è stata la forza visiva: bicromie nette in ciano e rosso, impaginazione libera e fuori da ogni schema convenzionale, una grafica che non cerca di rassicurare ma di stimolare. Al suo interno, fumetti dal tratto underground, illustrazioni dal sapore artigianale e testi che mescolano ironia e denuncia, con una chiara intenzione di rovesciare lo sguardo tradizionale sulla storia.

Poi ho notato il nome dell’editore: Savelli. Un nome che ha avuto un ruolo centrale nell’editoria militante italiana degli anni Settanta. Attiva nella pubblicazione di testi politici e culturali della sinistra extraparlamentare, la casa editrice Savelli si distinse per la sua attenzione alla comunicazione alternativa e alla diffusione di contenuti radicali, rivolti soprattutto alle nuove generazioni.

Sfogliando il volume, ho avuto la sensazione di ritrovare un autentico frammento della stagione della contestazione. Libro di Storia propone una lettura alternativa della storia moderna, che parte dal 1400 ma evita consapevolmente i toni celebrativi e le narrazioni ufficiali. Al posto di re e conquiste imperiali, si incontrano rivoluzioni sociali, resistenze popolari, movimenti anticoloniali, la voce delle donne, dei lavoratori e degli studenti. Il tutto raccontato attraverso un linguaggio visivo che richiama tanto i manifesti politici quanto il fumetto sperimentale.

Non si tratta di un’opera neutra, e non cerca di esserlo. Il suo sguardo è chiaramente schierato, figlio di un tempo in cui l’educazione era anche uno strumento di trasformazione. Ma, al di là delle posizioni ideologiche, ciò che colpisce è il progetto editoriale in sé: un libro pensato per circolare nelle scuole occupate, nei collettivi, nelle biblioteche alternative, come strumento di riflessione critica e accesso a una storia “dal basso”.

Pubblicato nel 1974 da Savelli nella collana “La Nuova Sinistra” e curato nell’edizione italiana da Luigi Manconi, il volume si basa su un’opera collettiva nata in Svezia per mano di Annika Elmqvist, Gittan Jonsson, AnnMari Langemar e Pål Rydberg. L'intento era educativo, ma in senso ampio: formare coscienze attraverso un linguaggio visivo immediato, popolare e coinvolgente. La presentazione di Gianni Sofri, posta in apertura, ne inquadra chiaramente lo spirito, sottolineando l’originalità del formato e la sua capacità di parlare a una generazione in fermento.

Il libro si presenta in un formato generoso, circa 31 x 21 cm, con oltre 150 pagine illustrate, quasi tutte prive di impianto didascalico tradizionale. È un oggetto che vive della sua grafica: ogni tavola, ogni colore, ogni scelta compositiva partecipa alla costruzione del racconto. Un racconto che – pur appartenendo a un’epoca ben precisa – conserva ancora oggi una certa forza espressiva.

Trovarlo tra i rifiuti è stato come scoprire una testimonianza viva di un periodo in cui anche l’editoria sapeva prendersi dei rischi. In un presente in cui gran parte della comunicazione è appiattita e standardizzata, questo volume emerge come qualcosa di tagliente, ruvido, fuori formato. Non solo per ciò che racconta, ma per come lo racconta.

Libro di Storia non ha conosciuto ristampe ufficiali, e oggi è una rarità. Ma rappresenta un caso esemplare di quella stagione in cui grafica, militanza e divulgazione culturale si intrecciavano in maniera originale e provocatoria. Al di là del contenuto politico, resta un oggetto di grande interesse visivo, un bell’esempio di grafica alternativa e comunicazione non convenzionale.

Io l’ho trovato per caso, gratis, nel mucchio della carta da riciclare. Ma se vi incuriosisce, è ancora possibile recuperarlo nei mercatini dell’usato o online, a un prezzo che oscilla tra i 10 e i 20 euro. Vale davvero la pena di riscoprirlo

 


 

1975 - Manuale delle barzellette Mondadori

 

Cosa ci fa un Manuale delle Barzellette in una biblioteca del fumetto? Ci sta eccome. Perché questo volume, pubblicato negli anni Settanta da Mondadori, è molto più di una semplice raccolta di freddure: è un piccolo scrigno dell’umorismo illustrato, un punto d'incontro tra comicità popolare e fumetto d’autore.

Il Manuale delle Barzellette fa parte della celebre collana dei Manuali Mondadori, inaugurata nel 1971 con il Manuale delle Giovani Marmotte. Concepiti per un pubblico giovane ma capaci di parlare anche agli adulti, questi manuali univano divertimento e curiosità in un formato pratico: tascabile (13x18 cm), rilegato in cartonato telato colorato, e strutturato in capitoli brevi, ricchi di immagini, giochi e schede tematiche.

Ma è nel Manuale delle Barzellette che i fumettomani troveranno pane per i loro denti. Le barzellette – suddivise per argomento: scuola, animali, famiglia, carabinieri, ecc. – sono accompagnate da una sorprendente galleria di vignette, alcune delle quali firmate da autentici maestri del fumetto e dell’illustrazione.

Tra le chicche: le celebri panoramiche di Jacovitti, con i suoi personaggi grotteschi e l’umorismo surreale; una gag dell’Alano Sansone; una rara vignetta dei Flintstones di Hanna & Barbera; strisce di Dennis the Menace, Ziggy, Coco, Quino e perfino una vignetta umoristica a tema Disney. Un campionario ricchissimo che affianca alle battute una varietà di stili grafici e scuole del fumetto internazionale.

Questa sezione illustrata rende il volume un piccolo atlante dell’umorismo a fumetti anni ’70: un viaggio visivo e culturale nella comicità pre-digitale, quando la risata passava ancora per la carta stampata e la matita.

Oggi il volume è facilmente reperibile nei mercatini o online a prezzi contenuti (tra i 5 e i 15 euro), ma il suo valore per collezionisti e cultori del fumetto umoristico è ben più alto.
Non solo un libro divertente, ma una testimonianza preziosa della contaminazione tra editoria popolare e arte disegnata.

Da riscoprire e custodire con affetto.

 


 

Radio Rabbia Alternativa - 1978

"Radio Rabbia Alternativa": la satira giovanile degli anni '70 nel primo libro di Stefano Disegni

Negli anni Settanta, l’Italia fu attraversata da profondi cambiamenti sociali, politici e culturali. A trainare questa trasformazione furono i movimenti giovanili, la nascita delle radio libere e una crescente attenzione per nuove forme di espressione, tra cui la satira politica e il fumetto alternativo.

In questo vivace contesto, nel 1979 la casa editrice Savelli — tra le più radicali e innovative dell’epoca, vicina alla Nuova Sinistra e ai movimenti extraparlamentari — pubblicò "Radio Rabbia Alternativa", primo libro in assoluto del giovane Stefano Disegni, all’epoca firmato ancora “Di Segni”. Un esordio folgorante che avrebbe segnato l'inizio di una carriera tra le più brillanti nel panorama della satira e del fumetto italiano.

Il titolo del volume gioca su un doppio senso ironico e perfettamente calzante: “radio alternativa” intesa come emittente libera, militante, fuori dagli schemi del mainstream, ma anche “rabbia alternativa”, ovvero quella frustrazione esistenziale e ideologica che animava una generazione in bilico tra utopia e disincanto, militanza e spaesamento.

"Radio Rabbia Alternativa" è una raccolta di vignette e strisce disegnate con lo stile già riconoscibile e maturo di Disegni. I bersagli sono le radio libere, fenomeno culturale e politico diffusosi a partire dalla metà degli anni Settanta, e con esse tutto l’universo giovanile che le popolava: conduttori improvvisati, trasmissioni strampalate, musica “alternativa” a tutti i costi, linguaggio da centro sociale e ideologie recitate come mantra. L'autore osserva tutto questo con affetto e sarcasmo chirurgico, mescolando nonsense e critica sociale, riuscendo a essere corrosivo senza mai diventare cinico.

La radio del titolo trasmette immaginariamente dai 109 MHz di una periferia romana non meglio identificata, da una zona grigia dell’Autonomia extraparlamentare, in perenne polemica con il Partito Comunista — il “Piccì” — visto come troppo moderato.

Il libro si inserisce perfettamente nel clima degli “anni di piombo”, ma ne coglie anche la dimensione grottesca e paradossale, offrendo una lettura comica e amara del mondo militante e giovanile. Le radio libere, da poco legalizzate, diventano qui un simbolo di libertà creativa e disordine comunicativo, un laboratorio culturale tanto esaltante quanto ingenuo.

"Radio Rabbia Alternativa" è un volume tascabile, in formato pocket, interamente illustrato. Una piccola gemma che non è solo il debutto editoriale di Stefano Disegni, ma anche un documento satirico prezioso e fedele di un'epoca, capace di raccontare con leggerezza un momento storico denso di tensioni e contraddizioni.

Il volume, ormai fuori catalogo, circola ancora nel mercato dell’usato. All’inizio degli anni Duemila si poteva trovare a un euro sulle bancarelle; oggi il suo prezzo si aggira intorno ai dieci euro online. È sorprendente notare come, a distanza di oltre quarant’anni, alcune delle dinamiche raccontate da Disegni risultino ancora attuali, soprattutto in certi ambienti alternativi dove si respirano echi di quegli anni, anche tra ragazzi che non li hanno mai vissuti.

"Radio Rabbia Alternativa" è, dunque, una lettura consigliata a chi voglia conoscere — e riconoscere — quell’Italia giovane, arrabbiata, ingenua e straordinariamente creativa. Un libro che fa riflettere, sorridere e, soprattutto, riscoprire la potenza della satira quando incontra il cuore della società.

Cercatelo, compratelo, leggetelo. Ne vale davvero la pena.

 

 


 

 

1992 Franco II e Franco III

l 1992, Franco Cosimo Panini fece una scelta editoriale audace e inaspettata: lanciare Comix, una pubblicazione settimanale in formato tabloid interamente dedicata a fumetti e scritti satirici e umoristici. Un’operazione mai vista prima nel panorama editoriale italiano, se si esclude l’esperienza de Il Male, ma con un’impronta decisamente differente. Comix ospitava strisce celebri come Hägar l’orribile e Dilbert, ma anche storie inedite di Magnus e testi firmati da autori di punta della satira italiana, tra cui Daniele Luttazzi, Vergassola, Gino & Michele, Claudio Bisio e molti altri.

Parallelamente alla rivista, prese forma la collana I Grandi Libri di Comix, che raccoglieva in volumi di grande formato alcune delle serie più riuscite e amate dal pubblico. Accanto a titoli come Ernie, Joe Balordo  di Jacovitti, venne pubblicato anche Franco II e Franco III, uno dei titoli più rappresentativi dell'umorismo surreale firmato da Disegni & Caviglia.

Il volume, pubblicato sempre nel 1992, raccoglie sedici storie in bianco e nero, precedentemente apparse a puntate sulla rivista. Protagonisti sono due gemelli siamesi: Franco II, meccanico, e Franco III, detective privato. Uniti dal fianco ma separati da visioni e personalità completamente diverse, i due incarnano in chiave grottesca le contraddizioni della società contemporanea, protagonisti di indagini improbabili e situazioni surreali che mettono alla berlina vizi, mode e manie della vita moderna. Il tono è scanzonato, a tratti demenziale, ma sempre sorretto da un’intelligenza satirica tagliente e mai banale.

Il formato del libro è imponente: circa 37,5 x 26,5 centimetri, una scelta che esalta le tavole e il tratto espressivo degli autori. Le pagine sono settanta, non numerate, e ospitano le storie in sequenza continua. Ne esistono due versioni, una con copertina rigida e una con copertina flessibile, entrambe pubblicate nello stesso anno. Oggi il volume è fuori catalogo, ma non difficile da reperire nei circuiti dell’usato online, dove può essere acquistato, se in buone condizioni, anche con una spesa contenuta tra i 10 e i 15 euro.

Franco II e Franco III è uno dei migliori esempi di fumetto umoristico italiano degli anni Novanta. Un’opera che diverte e sorprende, capace di alternare nonsense e critica sociale in modo magistrale. Personalmente, ricordo ancora con una risata una delle storie in cui i nostri due improbabili investigatori dovevano scoprire l’identità di un misterioso petomane che seminava scompiglio in azienda. Umorismo fisico, surreale, irresistibile.

Un libro assolutamente consigliato per chi ama il fumetto intelligente e fuori dagli schemi. Una piccola gemma dimenticata, che merita di tornare in circolazione





1979 - Almanacco della BUM

L’Almanacco della BUM: un piccolo tesoro dimenticato

Negli anni ’70, la Mondadori lanciò una collana editoriale tanto originale quanto poco ricordata: la BUM – Biblioteca Umoristica Mondadori. Un progetto dedicato all’umorismo, che ha ospitato firme illustri come Luciano De Crescenzo, autore del celebre Così parlò Bellavista, e il suo libro a fumetti Raffaele.

Durante una passeggiata tra i banchi di un mercatino dell’usato, mi imbatto in un curioso volume dal titolo: Almanacco della BUM. Incuriosito, lo sfoglio e — con mia grande sorpresa — mi trovo davanti a un'autentica miniera d’oro: tavole a colori e in bianco e nero firmate da grandi maestri della satira e del fumetto come Bonvi, Jacovitti, Quino, Novelli, solo per citarne alcuni.
Il prezzo? Appena 1 euro. E con un misto di stupore e gioia, me lo porto a casa, pronto a gustarmelo pagina dopo pagina.
Un'antologia di talento e satira
L’Almanacco della BUM, pubblicato nel 1979, è un’antologia di fumetti, vignette e testi umoristici e satirici firmati da alcuni dei più noti autori italiani e internazionali dell’epoca.
Il volume, di formato 21x27,5 cm e composto da circa 117 pagine, è splendidamente illustrato, anche a colori. La copertina è firmata da Ferruccio Bocca, mentre la grafica editoriale è curata da Renato Curti.
L’antologia si presenta come una vivace fotografia della satira a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, con contenuti che spaziano dalla comicità surreale al commento sociale graffiante.

Gli autori presenti

Ecco alcuni dei nomi che compaiono tra le pagine dell’Almanacco:

  • Luciano De Crescenzo
  • Claire Bretécher
  • Antonio Amurri
  • Quino
  • Terzoli & Vaime
  • Wolinski
  • Bonvi
  • Altan
  • Copi
  • Jacovitti
  • Claude Serre
  • Oski

  • IdOmboni & Paolo Poli
  • Ro Marcenaro
  • Luisella Fiumi
  • Luca Novelli
  • Miguel Paiva
  • Ziraldo
  • Juan Ballesta
  • Ferruccio Bocca
  • Gaspare Morgione
  • František Kratochvíl
  • Coco


Nonostante il titolo “Almanacco” suggerisca una pubblicazione periodica, non risultano uscite successive. Sembra quindi che l’Almanacco del 1979 sia stato un numero unico, rendendolo ancora più prezioso agli occhi di appassionati e collezionisti.

Il volume non è raro, ma nemmeno comunissimo. Si può reperire facilmente tra i remainders, nei mercatini dell’usato o online, spesso a prezzi molto contenuti: tra 1 e 10 euro.
Se amate i fumetti, le vignette e l'umorismo di qualità, questo libro è assolutamente consigliato. Un piccolo tesoro dal costo irrisorio, ma dal valore culturale e artistico altissimo. 

 





1978 - Raffaele di Luciano de Crescenzo

 

Molti conoscono il filosofo e scrittore partenopeo Luciano De Crescenzo per i suoi libri di divulgazione filosofica caratterizzati da un tono napoletano brillante e da un umorismo raffinato, basti pensare alle celebri avventure di Gennaro Bellavista, raccontate in volumi come Così parlò Bellavista; non tutti però sanno che De Crescenzo fu anche un talentuoso vignettista e nel 1979, all'interno della pregevole collana BUM (Biblioteca Umoristica Mondadori), vennero pubblicate le sue strisce a fumetti dedicate a Raffaele, un personaggio che rappresenta l’opposto del più noto Bellavista, perché timido, introverso e malinconico, immerso in una solitudine esistenziale priva della tipica esuberanza napoletana e lontana dall'ottimismo filosofico del suo "alter ego" più famoso, con uno stile ironico e riflessivo, De Crescenzo tratteggia così l’archetipo dell’“uomo solo”, un osservatore della vita più che un suo partecipante, accompagnando il tutto con illustrazioni nitide ed essenziali che, pur nella semplicità, riescono a suscitare emozioni profonde, dando alla lettura un tono piacevolmente malinconico, poetico e attuale, tanto più oggi, in un’epoca in cui i social moltiplicano le solitudini invece di alleviarle, e proprio in questo contesto l’opera acquista un valore ancora più forte, basti pensare a una delle vignette più note in cui Raffaele chiama la madre al telefono dicendo "Ciao mamma, sono Raffaele" e lei risponde "Raffaele chi?", o al toccante finale in cui finalmente trova un amico, un cane randagio, chiudendo così il libro con una risata amara che è anche un piccolo colpo al cuore, un libro a fumetti bellissimo, profondo e delicato, di cui io stesso possiedo la prima edizione acquistata su una bancarella dell’usato per un euro, completa di segnalibro originale incluso nel volume, oggi facilmente reperibile online a prezzi che variano dai 15 ai 30 euro per la prima edizione, molto meno per le ristampe, con una prima uscita nel 1970 per Arti Grafiche Adonia/Elledici, un’edizione Mondadori del 1978 in rilegatura telata con sovraccoperta illustrata e una ristampa del 1994 nella collana Oscar Bestsellers, Raffaele è senza dubbio un’opera significativa e originale all’interno della produzione di De Crescenzo, capace di offrire una prospettiva diversa, più intima e malinconica, che ogni amante delle strip e del fumetto d’autore dovrebbe custodire nella propria biblioteca.

 

 




1972 - La Coppia _ Crologia a fumetti della vita in due


Nel febbraio del 1972, Arnoldo Mondadori Editore inaugurò una particolare collana di libri tascabili chiamata "La Biblioteca di Grazia", pensata per accompagnare il celebre settimanale femminile Grazia.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i volumi non erano allegati gratuitamente alla rivista, ma si potevano acquistare aggiungendo un piccolo sovrapprezzo al prezzo del giornale.
A ben vedere, questa iniziativa fu una pioniera in Italia: la prima vera operazione di libri in abbinamento con una rivista, anticipando di almeno vent'anni quella che sarebbe diventata una pratica diffusissima tra quotidiani e periodici a partire dalla fine degli anni '90.

I libri della Biblioteca di Grazia, pur economici, erano realizzati con cura e dignità: formato tascabile, rilegatura cartonata, e una carta di buona grammatura che garantiva una lettura piacevole e una certa resistenza nel tempo.

Il primo volume della collana fu un’autentica chicca: si trattava di "La coppia – Cronologia a fumetti della vita in due", un'antologia di oltre 200 pagine di celebri strip a fumetti dell'epoca.
Il volume si apre con una prefazione firmata da Oreste Del Buono, grande esperto di fumetti, intellettuale di spicco, uomo di cultura e tra i fondatori della storica rivista Linus.

Il libro si sviluppa in una sequenza di capitoli che raccolgono alcune delle più iconiche strip della storia del fumetto:

  • Mom and Daddy di George McManus (prima della creazione di "Arcibaldo e Petronilla").

  • Arcibaldo e Petronilla, sempre di McManus.

  • Blondie e Dagoberto, amatissima coppia a fumetti americana.

  • Sappo e Mirta, i personaggi creati da E.C. Segar, il padre di Popeye.

  • Topolino e il bel gagà ("Mickey Mouse Meets the Beloved Bachelor"), disegnata da Floyd Gottfredson nel 1932, una delle prime grandi avventure di Mickey Mouse nei quotidiani americani.

  • Una storia tratta da Little Woman di Tom Tobin.

  • Le strisce spassose e crudeli di Evelyn e Arturo, firmate da Jack Wall.

  • Il mitico Mago Wiz di Hart.

  • E infine, a chiudere il volume, le irresistibili strip di Andy Capp (noto in Italia come Carlo e Alice sulla Settimana Enigmistica).

In poche parole, questo primo volume della Biblioteca di Grazia è un piccolo tesoro per chi, come me, ama le strip umoristiche.
Oggi è ancora possibile trovarlo nei mercatini dell’usato e sulle piattaforme online dedicate, a prezzi che vanno da 3 a 10 euro circa.

Un volume lodevole, che ogni appassionato di comics umoristici dovrebbe assolutamente custodire nella

 

 propria biblioteca del fumetto.

2013 - I Sottotitolati: La Satira Tamarra di Greg negli Anni '90


Nel 1988 sulle pagine di "Hey Rock" e successivamente su "Animal Comics" della ACME Edizioni, fecero il loro debutto i "Sottotitolati", una serie di fumetti ideata da Claudio Gregori, in arte Greg. Le storie avevano come protagonisti i tamarri romani di destra, che vivevano per due grandi passioni: lo stadio della Magica Roma e le donne, anch'esse tamarre.

Greg, ispirandosi a una comitiva di quartiere, utilizzava questa ambientazione per fare satira pop sugli usi e costumi dell'epoca tardo e post paninara. La peculiarità delle storie risiedeva nel linguaggio dei personaggi, che parlavano un romanesco colorito e pieno di turpiloqui. Tuttavia, grazie ai sottotitoli che traducevano questo gergo urbano in espressioni auliche, il fumetto non risultava mai volgare, bensì esilarante e divertente.

Dopo la pubblicazione su "Hey Rock" e "Animal Comics", le avventure dei "Sottotitolati" proseguirono su "Futuro Zero", una rivista creata dagli stessi autori di "Animal Comics". Purtroppo, "Futuro Zero" ebbe vita breve a causa dell'autofinanziamento, ma rimase memorabile per il talento di artisti come Daniela Durisotto, autrice di "Little Rattle", uno stile manga nostrano precursore degli anni a venire.

"I Sottotitolati" si distinguevano per disegni dettagliati e caricaturali, e per personaggi eccentrici e unici. Le storie, episodiche e non lineari, erano ricche di riferimenti alla cultura popolare e affrontavano temi sociali e culturali con un tono comico e satirico. Il successo della serie si deve alla notorietà di Greg e alla qualità del suo lavoro, che attirava sia i fan del duo comico Lillo & Greg che gli appassionati di fumetti, mettendo in luce il talento poliedrico di Greg.

Nel 2013, le Edizioni Mompracem, progetto di Francesco Coniglio dopo ACME, Coniglio Editore e Castelvecchi, raccolsero tutti gli episodi dei "Sottotitolati" in un volume unico. Questo libro, un vero tuffo nel passato, è divertente e originale. Contiene anche un episodio inedito in cui uno dei truzzi viene teletrasportato ai giorni nostri (circa 2010). Tuttavia, questo episodio risulta il meno convincente della serie, poiché i protagonisti appartengono agli anni '90, un'epoca in cui erano a loro agio senza smartphone, intelligenza artificiale e social network.

Consiglio vivamente di recuperare il volume di Mompracem. Quest'ultimo è disponibile nei remainders di IBS e Libraccio per circa sette euro, ma vale molto di più.