Tutti quei fumetti che posseggo e che ritengo essere essenziali nella propria biblioteca.Secondo i miei gusti discutibili di vecchio stato giovane negli anni 80

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Radio Rabbia Alternativa - 1978

"Radio Rabbia Alternativa": la satira giovanile degli anni '70 nel primo libro di Stefano Disegni

Negli anni Settanta, l’Italia fu attraversata da profondi cambiamenti sociali, politici e culturali. A trainare questa trasformazione furono i movimenti giovanili, la nascita delle radio libere e una crescente attenzione per nuove forme di espressione, tra cui la satira politica e il fumetto alternativo.

In questo vivace contesto, nel 1979 la casa editrice Savelli — tra le più radicali e innovative dell’epoca, vicina alla Nuova Sinistra e ai movimenti extraparlamentari — pubblicò "Radio Rabbia Alternativa", primo libro in assoluto del giovane Stefano Disegni, all’epoca firmato ancora “Di Segni”. Un esordio folgorante che avrebbe segnato l'inizio di una carriera tra le più brillanti nel panorama della satira e del fumetto italiano.

Il titolo del volume gioca su un doppio senso ironico e perfettamente calzante: “radio alternativa” intesa come emittente libera, militante, fuori dagli schemi del mainstream, ma anche “rabbia alternativa”, ovvero quella frustrazione esistenziale e ideologica che animava una generazione in bilico tra utopia e disincanto, militanza e spaesamento.

"Radio Rabbia Alternativa" è una raccolta di vignette e strisce disegnate con lo stile già riconoscibile e maturo di Disegni. I bersagli sono le radio libere, fenomeno culturale e politico diffusosi a partire dalla metà degli anni Settanta, e con esse tutto l’universo giovanile che le popolava: conduttori improvvisati, trasmissioni strampalate, musica “alternativa” a tutti i costi, linguaggio da centro sociale e ideologie recitate come mantra. L'autore osserva tutto questo con affetto e sarcasmo chirurgico, mescolando nonsense e critica sociale, riuscendo a essere corrosivo senza mai diventare cinico.

La radio del titolo trasmette immaginariamente dai 109 MHz di una periferia romana non meglio identificata, da una zona grigia dell’Autonomia extraparlamentare, in perenne polemica con il Partito Comunista — il “Piccì” — visto come troppo moderato.

Il libro si inserisce perfettamente nel clima degli “anni di piombo”, ma ne coglie anche la dimensione grottesca e paradossale, offrendo una lettura comica e amara del mondo militante e giovanile. Le radio libere, da poco legalizzate, diventano qui un simbolo di libertà creativa e disordine comunicativo, un laboratorio culturale tanto esaltante quanto ingenuo.

"Radio Rabbia Alternativa" è un volume tascabile, in formato pocket, interamente illustrato. Una piccola gemma che non è solo il debutto editoriale di Stefano Disegni, ma anche un documento satirico prezioso e fedele di un'epoca, capace di raccontare con leggerezza un momento storico denso di tensioni e contraddizioni.

Il volume, ormai fuori catalogo, circola ancora nel mercato dell’usato. All’inizio degli anni Duemila si poteva trovare a un euro sulle bancarelle; oggi il suo prezzo si aggira intorno ai dieci euro online. È sorprendente notare come, a distanza di oltre quarant’anni, alcune delle dinamiche raccontate da Disegni risultino ancora attuali, soprattutto in certi ambienti alternativi dove si respirano echi di quegli anni, anche tra ragazzi che non li hanno mai vissuti.

"Radio Rabbia Alternativa" è, dunque, una lettura consigliata a chi voglia conoscere — e riconoscere — quell’Italia giovane, arrabbiata, ingenua e straordinariamente creativa. Un libro che fa riflettere, sorridere e, soprattutto, riscoprire la potenza della satira quando incontra il cuore della società.

Cercatelo, compratelo, leggetelo. Ne vale davvero la pena.

 

 


 

 

Franco II e Franco III - 1992

l 1992, Franco Cosimo Panini fece una scelta editoriale audace e inaspettata: lanciare Comix, una pubblicazione settimanale in formato tabloid interamente dedicata a fumetti e scritti satirici e umoristici. Un’operazione mai vista prima nel panorama editoriale italiano, se si esclude l’esperienza de Il Male, ma con un’impronta decisamente differente. Comix ospitava strisce celebri come Hägar l’orribile e Dilbert, ma anche storie inedite di Magnus e testi firmati da autori di punta della satira italiana, tra cui Daniele Luttazzi, Vergassola, Gino & Michele, Claudio Bisio e molti altri.

Parallelamente alla rivista, prese forma la collana I Grandi Libri di Comix, che raccoglieva in volumi di grande formato alcune delle serie più riuscite e amate dal pubblico. Accanto a titoli come Ernie, Joe Balordo  di Jacovitti, venne pubblicato anche Franco II e Franco III, uno dei titoli più rappresentativi dell'umorismo surreale firmato da Disegni & Caviglia.

Il volume, pubblicato sempre nel 1992, raccoglie sedici storie in bianco e nero, precedentemente apparse a puntate sulla rivista. Protagonisti sono due gemelli siamesi: Franco II, meccanico, e Franco III, detective privato. Uniti dal fianco ma separati da visioni e personalità completamente diverse, i due incarnano in chiave grottesca le contraddizioni della società contemporanea, protagonisti di indagini improbabili e situazioni surreali che mettono alla berlina vizi, mode e manie della vita moderna. Il tono è scanzonato, a tratti demenziale, ma sempre sorretto da un’intelligenza satirica tagliente e mai banale.

Il formato del libro è imponente: circa 37,5 x 26,5 centimetri, una scelta che esalta le tavole e il tratto espressivo degli autori. Le pagine sono settanta, non numerate, e ospitano le storie in sequenza continua. Ne esistono due versioni, una con copertina rigida e una con copertina flessibile, entrambe pubblicate nello stesso anno. Oggi il volume è fuori catalogo, ma non difficile da reperire nei circuiti dell’usato online, dove può essere acquistato, se in buone condizioni, anche con una spesa contenuta tra i 10 e i 15 euro.

Franco II e Franco III è uno dei migliori esempi di fumetto umoristico italiano degli anni Novanta. Un’opera che diverte e sorprende, capace di alternare nonsense e critica sociale in modo magistrale. Personalmente, ricordo ancora con una risata una delle storie in cui i nostri due improbabili investigatori dovevano scoprire l’identità di un misterioso petomane che seminava scompiglio in azienda. Umorismo fisico, surreale, irresistibile.

Un libro assolutamente consigliato per chi ama il fumetto intelligente e fuori dagli schemi. Una piccola gemma dimenticata, che merita di tornare in circolazione





1979 - Almanacco della BUM

L’Almanacco della BUM: un piccolo tesoro dimenticato

Negli anni ’70, la Mondadori lanciò una collana editoriale tanto originale quanto poco ricordata: la BUM – Biblioteca Umoristica Mondadori. Un progetto dedicato all’umorismo, che ha ospitato firme illustri come Luciano De Crescenzo, autore del celebre Così parlò Bellavista, e il suo libro a fumetti Raffaele.

Durante una passeggiata tra i banchi di un mercatino dell’usato, mi imbatto in un curioso volume dal titolo: Almanacco della BUM. Incuriosito, lo sfoglio e — con mia grande sorpresa — mi trovo davanti a un'autentica miniera d’oro: tavole a colori e in bianco e nero firmate da grandi maestri della satira e del fumetto come Bonvi, Jacovitti, Quino, Novelli, solo per citarne alcuni.
Il prezzo? Appena 1 euro. E con un misto di stupore e gioia, me lo porto a casa, pronto a gustarmelo pagina dopo pagina.
Un'antologia di talento e satira
L’Almanacco della BUM, pubblicato nel 1979, è un’antologia di fumetti, vignette e testi umoristici e satirici firmati da alcuni dei più noti autori italiani e internazionali dell’epoca.
Il volume, di formato 21x27,5 cm e composto da circa 117 pagine, è splendidamente illustrato, anche a colori. La copertina è firmata da Ferruccio Bocca, mentre la grafica editoriale è curata da Renato Curti.
L’antologia si presenta come una vivace fotografia della satira a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, con contenuti che spaziano dalla comicità surreale al commento sociale graffiante.

Gli autori presenti

Ecco alcuni dei nomi che compaiono tra le pagine dell’Almanacco:

  • Luciano De Crescenzo
  • Claire Bretécher
  • Antonio Amurri
  • Quino
  • Terzoli & Vaime
  • Wolinski
  • Bonvi
  • Altan
  • Copi
  • Jacovitti
  • Claude Serre
  • Oski

  • IdOmboni & Paolo Poli
  • Ro Marcenaro
  • Luisella Fiumi
  • Luca Novelli
  • Miguel Paiva
  • Ziraldo
  • Juan Ballesta
  • Ferruccio Bocca
  • Gaspare Morgione
  • František Kratochvíl
  • Coco


Nonostante il titolo “Almanacco” suggerisca una pubblicazione periodica, non risultano uscite successive. Sembra quindi che l’Almanacco del 1979 sia stato un numero unico, rendendolo ancora più prezioso agli occhi di appassionati e collezionisti.

Il volume non è raro, ma nemmeno comunissimo. Si può reperire facilmente tra i remainders, nei mercatini dell’usato o online, spesso a prezzi molto contenuti: tra 1 e 10 euro.
Se amate i fumetti, le vignette e l'umorismo di qualità, questo libro è assolutamente consigliato. Un piccolo tesoro dal costo irrisorio, ma dal valore culturale e artistico altissimo. 

 





1978 - Raffaele di Luciano de Crescenzo

 

Molti conoscono il filosofo e scrittore partenopeo Luciano De Crescenzo per i suoi libri di divulgazione filosofica caratterizzati da un tono napoletano brillante e da un umorismo raffinato, basti pensare alle celebri avventure di Gennaro Bellavista, raccontate in volumi come Così parlò Bellavista; non tutti però sanno che De Crescenzo fu anche un talentuoso vignettista e nel 1979, all'interno della pregevole collana BUM (Biblioteca Umoristica Mondadori), vennero pubblicate le sue strisce a fumetti dedicate a Raffaele, un personaggio che rappresenta l’opposto del più noto Bellavista, perché timido, introverso e malinconico, immerso in una solitudine esistenziale priva della tipica esuberanza napoletana e lontana dall'ottimismo filosofico del suo "alter ego" più famoso, con uno stile ironico e riflessivo, De Crescenzo tratteggia così l’archetipo dell’“uomo solo”, un osservatore della vita più che un suo partecipante, accompagnando il tutto con illustrazioni nitide ed essenziali che, pur nella semplicità, riescono a suscitare emozioni profonde, dando alla lettura un tono piacevolmente malinconico, poetico e attuale, tanto più oggi, in un’epoca in cui i social moltiplicano le solitudini invece di alleviarle, e proprio in questo contesto l’opera acquista un valore ancora più forte, basti pensare a una delle vignette più note in cui Raffaele chiama la madre al telefono dicendo "Ciao mamma, sono Raffaele" e lei risponde "Raffaele chi?", o al toccante finale in cui finalmente trova un amico, un cane randagio, chiudendo così il libro con una risata amara che è anche un piccolo colpo al cuore, un libro a fumetti bellissimo, profondo e delicato, di cui io stesso possiedo la prima edizione acquistata su una bancarella dell’usato per un euro, completa di segnalibro originale incluso nel volume, oggi facilmente reperibile online a prezzi che variano dai 15 ai 30 euro per la prima edizione, molto meno per le ristampe, con una prima uscita nel 1970 per Arti Grafiche Adonia/Elledici, un’edizione Mondadori del 1978 in rilegatura telata con sovraccoperta illustrata e una ristampa del 1994 nella collana Oscar Bestsellers, Raffaele è senza dubbio un’opera significativa e originale all’interno della produzione di De Crescenzo, capace di offrire una prospettiva diversa, più intima e malinconica, che ogni amante delle strip e del fumetto d’autore dovrebbe custodire nella propria biblioteca.

 

 




1972 - La Coppia _ Crologia a fumetti della vita in due


Nel febbraio del 1972, Arnoldo Mondadori Editore inaugurò una particolare collana di libri tascabili chiamata "La Biblioteca di Grazia", pensata per accompagnare il celebre settimanale femminile Grazia.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i volumi non erano allegati gratuitamente alla rivista, ma si potevano acquistare aggiungendo un piccolo sovrapprezzo al prezzo del giornale.
A ben vedere, questa iniziativa fu una pioniera in Italia: la prima vera operazione di libri in abbinamento con una rivista, anticipando di almeno vent'anni quella che sarebbe diventata una pratica diffusissima tra quotidiani e periodici a partire dalla fine degli anni '90.

I libri della Biblioteca di Grazia, pur economici, erano realizzati con cura e dignità: formato tascabile, rilegatura cartonata, e una carta di buona grammatura che garantiva una lettura piacevole e una certa resistenza nel tempo.

Il primo volume della collana fu un’autentica chicca: si trattava di "La coppia – Cronologia a fumetti della vita in due", un'antologia di oltre 200 pagine di celebri strip a fumetti dell'epoca.
Il volume si apre con una prefazione firmata da Oreste Del Buono, grande esperto di fumetti, intellettuale di spicco, uomo di cultura e tra i fondatori della storica rivista Linus.

Il libro si sviluppa in una sequenza di capitoli che raccolgono alcune delle più iconiche strip della storia del fumetto:

  • Mom and Daddy di George McManus (prima della creazione di "Arcibaldo e Petronilla").

  • Arcibaldo e Petronilla, sempre di McManus.

  • Blondie e Dagoberto, amatissima coppia a fumetti americana.

  • Sappo e Mirta, i personaggi creati da E.C. Segar, il padre di Popeye.

  • Topolino e il bel gagà ("Mickey Mouse Meets the Beloved Bachelor"), disegnata da Floyd Gottfredson nel 1932, una delle prime grandi avventure di Mickey Mouse nei quotidiani americani.

  • Una storia tratta da Little Woman di Tom Tobin.

  • Le strisce spassose e crudeli di Evelyn e Arturo, firmate da Jack Wall.

  • Il mitico Mago Wiz di Hart.

  • E infine, a chiudere il volume, le irresistibili strip di Andy Capp (noto in Italia come Carlo e Alice sulla Settimana Enigmistica).

In poche parole, questo primo volume della Biblioteca di Grazia è un piccolo tesoro per chi, come me, ama le strip umoristiche.
Oggi è ancora possibile trovarlo nei mercatini dell’usato e sulle piattaforme online dedicate, a prezzi che vanno da 3 a 10 euro circa.

Un volume lodevole, che ogni appassionato di comics umoristici dovrebbe assolutamente custodire nella propria biblioteca del fumetto.

2013 - I Sottotitolati: La Satira Tamarra di Greg negli Anni '90


Nel 1988 sulle pagine di "Hey Rock" e successivamente su "Animal Comics" della ACME Edizioni, fecero il loro debutto i "Sottotitolati", una serie di fumetti ideata da Claudio Gregori, in arte Greg. Le storie avevano come protagonisti i tamarri romani di destra, che vivevano per due grandi passioni: lo stadio della Magica Roma e le donne, anch'esse tamarre.

Greg, ispirandosi a una comitiva di quartiere, utilizzava questa ambientazione per fare satira pop sugli usi e costumi dell'epoca tardo e post paninara. La peculiarità delle storie risiedeva nel linguaggio dei personaggi, che parlavano un romanesco colorito e pieno di turpiloqui. Tuttavia, grazie ai sottotitoli che traducevano questo gergo urbano in espressioni auliche, il fumetto non risultava mai volgare, bensì esilarante e divertente.

Dopo la pubblicazione su "Hey Rock" e "Animal Comics", le avventure dei "Sottotitolati" proseguirono su "Futuro Zero", una rivista creata dagli stessi autori di "Animal Comics". Purtroppo, "Futuro Zero" ebbe vita breve a causa dell'autofinanziamento, ma rimase memorabile per il talento di artisti come Daniela Durisotto, autrice di "Little Rattle", uno stile manga nostrano precursore degli anni a venire.

"I Sottotitolati" si distinguevano per disegni dettagliati e caricaturali, e per personaggi eccentrici e unici. Le storie, episodiche e non lineari, erano ricche di riferimenti alla cultura popolare e affrontavano temi sociali e culturali con un tono comico e satirico. Il successo della serie si deve alla notorietà di Greg e alla qualità del suo lavoro, che attirava sia i fan del duo comico Lillo & Greg che gli appassionati di fumetti, mettendo in luce il talento poliedrico di Greg.

Nel 2013, le Edizioni Mompracem, progetto di Francesco Coniglio dopo ACME, Coniglio Editore e Castelvecchi, raccolsero tutti gli episodi dei "Sottotitolati" in un volume unico. Questo libro, un vero tuffo nel passato, è divertente e originale. Contiene anche un episodio inedito in cui uno dei truzzi viene teletrasportato ai giorni nostri (circa 2010). Tuttavia, questo episodio risulta il meno convincente della serie, poiché i protagonisti appartengono agli anni '90, un'epoca in cui erano a loro agio senza smartphone, intelligenza artificiale e social network.

Consiglio vivamente di recuperare il volume di Mompracem. Quest'ultimo è disponibile nei remainders di IBS e Libraccio per circa sette euro, ma vale molto di più.

 


 

2006 - Il 13 di Agosto - Lorenzo Sartori

La Povera Rosetta: Un'Ingiustizia da Non Dimenticare

"Il tredici di agosto, in una notte scura, commisero un delitto gli agenti di questura. Hanno ammazzato un angelo di nome Rosetta. Era di piazza Vetra, battea la colonnetta."

Così inizia la struggente ballata che apre la graphic novel "Il 13 di agosto". Ispirata a una storia vera, narra del brutale omicidio di Rosetta, una giovane prostituta, avvenuto a Milano nel 1913. Quella notte, Rosetta fu selvaggiamente picchiata dagli agenti di polizia, sotto gli occhi di numerosi testimoni. Nonostante le prove schiaccianti, la versione ufficiale della polizia parlò di suicidio.

La storia di Rosetta è stata riportata alla luce da Leonardo Sciascia negli anni '80, attraverso una meticolosa ricostruzione basata su archivi e testimonianze. Il funerale di Rosetta fu un evento significativo, con una grande partecipazione popolare. Gli uomini della mala milanese erano vestiti di nero, mentre le prostitute indossavano abiti bianchi, creando una potente immagine simbolica che rimase impressa nella memoria collettiva.

Lorenzo Sartori ha attualizzato questa tragica vicenda nel suo fumetto "Il tredici di agosto", pubblicato nel 2006. Sartori riporta la storia di Rosetta ai giorni nostri, ambientandola in un campo di zingari. Qui nasce una storia d’amore tra un ragazzo di origini italiane e una giovane schiava romena, ingannata con la prospettiva di un lavoro onesto e poi costretta a prostituirsi. La graphic novel esplora temi come la giustizia, il cordoglio, la pietà e la solidarietà in una comunità di emarginati, riflettendo su un mondo sotterraneo governato da un codice d’onore ormai perduto.

La graphic novel di Sartori fa parte del progetto "I cani fanno fumetti", una serie di volumetti autoprodotti distribuiti solo per corrispondenza. Sebbene il progetto non abbia avuto un grande successo commerciale, ha lasciato due opere notevoli: "SS 35 dei Giovi" e "Il tredici di agosto". Quest'ultimo ha segnato l'inizio della carriera di Sartori, che si è affermato sempre più nel mondo del fumetto e della narrativa.

"Il tredici di agosto" di Sartori è una lettura affascinante e intensa, consigliata a chi è interessato alla giustizia sociale e alla ricchezza dell'arte del fumetto. Un plauso va al progetto "I cani fanno fumetti" per aver sperimentato e innovato nel panorama del fumetto, andando oltre i percorsi mainstream

 


 

2001 - Tu che m'hai preso il cuor

Nel panorama del fumetto italiano, pochi artisti sono riusciti a trasformare l'inchiostro in pura emozione come Luca Vannini, la cui recente scomparsa ha lasciato un vuoto profondo e difficile da colmare nella comunità artistica. Celebre per la sua straordinaria capacità di infondere vita e intensità ai personaggi grazie a tratti carichi di espressività, Vannini ha rappresentato un punto di riferimento fondamentale per diverse pubblicazioni, da Billiteri fino alla prestigiosa scuderia Bonelli e all’editrice Montego, dove ha raggiunto l’apice della sua carriera.

Tra le sue opere più significative spicca Tu che mi hai preso il cuor, pubblicato da Montego, un titolo che trascende la forma del fumetto per trasformarsi in un vero e proprio viaggio emotivo. Non si tratta semplicemente di una sequenza di vignette ma di una narrazione intensa e coinvolgente capace di catturare sin dalle prime pagine grazie a una trama avvincente e a un tratto grafico di rara eleganza.

Il protagonista è Diego, un quattordicenne abituato a vivere di espedienti in un contesto segnato da povertà e disincanto. Accanto a lui la fedele Carmencita, compagna di vita e d’avventure, con cui attraversa le polverose strade del Messico in un racconto che si configura come una vera educazione sentimentale. La storia è un doloroso cammino di crescita, una parabola umana che conduce il giovane protagonista a confrontarsi con la perdita dell’innocenza e la disillusione del primo amore, riuscendo però a uscirne trasformato e rafforzato.

“Intrighi, emozioni e un amore travolgente” sintetizzano l’anima pulsante di questa narrazione. Pur richiamando nel titolo una celebre romanza, l’opera di Vannini si distingue per la sua originalità e per la profondità con cui affronta temi universali come l’amore, la sopravvivenza e il cambiamento interiore.

Pubblicato nel maggio del 2001, Tu che mi hai preso il cuor è un prezioso gioiello narrativo di sole 38 pagine, inizialmente venduto al prezzo di sei euro. Oggi divenuto raro e ricercato dai collezionisti, meriterebbe senza dubbio una ristampa che ne restituisca il valore alle nuove generazioni, offrendo loro l’opportunità di scoprire o riscoprire il talento straordinario di Vannini.

Opera dallo stile raffinato e dalla narrazione toccante, Tu che mi hai preso il cuor rappresenta uno dei vertici del fumetto italiano contemporaneo. Con il suo tratto inconfondibile e la capacità di raccontare l’animo umano con poesia e intensità, Luca Vannini ha lasciato un’eredità artistica che continuerà a ispirare e commuovere lettori di ogni età.




1992 - Nero - Granata press

Negli anni ’90, quando il fumetto italiano attraversava un periodo di grande sperimentazione e fermento creativo, Granata Press lanciò una rivista che avrebbe lasciato un segno indelebile tra gli appassionati del noir: Nero. Uscita per la prima volta nelle edicole italiane nel dicembre del 1992, Nero era una pubblicazione audace, adulta, raffinata, dedicata al fumetto nero, noir e giallo, e si distinse subito per l’altissima qualità delle storie, per l’atmosfera cupa e per un taglio narrativo e grafico molto distante dal fumetto popolare dell’epoca.

La rivista nasce da un’idea fortemente voluta dallo scrittore e sceneggiatore Peppe Ferrandino, già attivo nella scena editoriale italiana, che sarà anche autore di molte delle storie pubblicate. Il progetto si affiancava alla filosofia editoriale di Granata Press, fondata da Luigi Bernardi, che negli stessi anni portava avanti pubblicazioni innovative come Splatter, Nova Express e Torpedo. In questo contesto di ricerca e rottura, Nero si poneva come rivista antologica elegante e colta, incentrata su racconti a fumetti di atmosfera noir, costruiti con una scrittura affilata e una grafica intensa, spesso sperimentale.

Nel primo numero di Nero trovavano spazio racconti molto diversi ma uniti da un filo conduttore comune: il lato oscuro dell’animo umano, raccontato con realismo, ironia e crudezza.

Tra le storie più significative:

Storia di cani, un racconto violento ambientato nella malavita napoletana, con toni cupi e realistici, che ha avuto così tanto impatto da essere successivamente ristampato in volume e ripreso anche da Cosmo Comics

Dizionario ragionato del genere nero, una serie episodica che affrontava con tono ironico e dissacrante gli elementi fondamentali del noir, iniziando dall’amore e passando via via attraverso altri archetipi del genere

Acquanera, serie dai toni grotteschi e surreali, incentrata sulle giornate bizzarre della romana Igina, una donna comune alle prese con una quotidianità tutt’altro che banale

La Chiesa trionfante, un’avvincente saga in cinque episodi che mescola religione, corruzione e passioni umane. Questa storia era un ampliamento di un precedente racconto pubblicato su Splatter nel 1989, e mostra bene l’evoluzione e la maturità narrativa raggiunta da Ferrandino

Diabolik – Il Re, un vero e proprio omaggio al capostipite del fumetto nero italiano. Qui i protagonisti non sono Diabolik ed Eva Kant, ma Il Re e Milady, due ladri affascinanti e letali, protagonisti di una storia che rivisita le atmosfere classiche con uno sguardo contemporaneo

Accanto a Ferrandino, tra gli autori figurano nomi come Aleandri, Morales e la Settebagni — quest’ultimo probabilmente uno pseudonimo dietro cui si cela un’identità ancora oggi non confermata. Ognuno di loro contribuì a definire il tono visivo e narrativo di Nero, rendendolo un contenitore denso di suggestioni letterarie, citazioni cinefile, critica sociale e atmosfere da hard boiled europeo.

Nonostante l’evidente qualità artistica e l’originalità della proposta, Nero non riuscì a conquistare il grande pubblico. La serializzazione delle storie e i toni fortemente adulti risultarono forse troppo innovativi per i lettori dell’epoca, ancora abituati a formule più classiche, come quelle proposte da riviste di grande successo come Intrepido o Splatter stesso. Dopo dodici numeri, la rivista fu chiusa, lasciando un’eredità preziosa ma rimasta per anni sotterranea.

Dopo questa esperienza, Peppe Ferrandino si allontanò dal fumetto, per dedicarsi con grande successo alla narrativa. Il suo romanzo Pericle il nero, pubblicato poco dopo, divenne un cult noir tradotto in diverse lingue e adattato anche per il cinema.

Oggi, la serie Nero è diventata oggetto di culto per collezionisti e amanti del fumetto d’autore. Ogni albo si può ancora trovare sul mercato dell’usato, a prezzi accessibili, intorno ai 3 o 4 euro l’uno, e rappresenta un’occasione imperdibile per riscoprire un momento irripetibile del fumetto italiano, quando la creatività non aveva paura di sporcarsi le mani con il lato oscuro della realtà.

Un recupero assolutamente consigliato per chi ama il noir, i racconti inquieti e visivamente potenti, e per chi vuole esplorare un capitolo spesso dimenticato ma straordinariamente ricco della storia del fumetto italiano.





1969 - La più grande storia mai raccontata - De luca

Tra le opere più interessanti e spesso sottovalutate nella storia dell’illustrazione e del fumetto italiano, "La più grande storia mai raccontata", pubblicata nel 1969 dalle Edizioni Paoline, rappresenta un esempio perfetto di come l’arte sequenziale possa diventare strumento di comunicazione culturale e spirituale di altissimo livello.

Sebbene non si tratti di un fumetto in senso stretto, questo volume illustrato si avvicina moltissimo al linguaggio fumettistico, grazie a una narrazione visiva che accompagna passo dopo passo la Bibbia, dalle vicende dell’Antico Testamento fino alla vita e al messaggio di Cristo nel Nuovo Testamento. L’obiettivo era chiaro e ambizioso: rendere accessibile la Sacra Scrittura a un pubblico più ampio, giovane o meno avvezzo alla lettura religiosa tradizionale, tramite immagini potenti e narrazione fluida.

Il valore dell’opera si deve in gran parte all’eccellente lavoro dell’illustratore Gianni De Luca, figura chiave del fumetto italiano e riconosciuto maestro dell’arte sequenziale. Conosciuto per capolavori come Il Commissario Spada, la sua straordinaria Trilogia Shakespeariana e per aver spinto i confini visivi della narrazione in Elektra vive ancora, De Luca ha portato anche in questo libro la sua inconfondibile eleganza grafica e la continua ricerca di innovazione visiva. Il suo stile, raffinato ma incisivo, riesce a trasmettere non solo la forza epica dei racconti biblici, ma anche la profondità spirituale dei personaggi e delle vicende.

Accanto a lui, il nome di Gianni Gonano, autore e sceneggiatore che con la sua sensibilità narrativa ha contribuito a dare struttura e respiro a questo ambizioso progetto. Gonano è stato capace di trascendere i limiti del fumetto tradizionale, mescolando linguaggio letterario e tensione drammatica con un ritmo visivo sempre efficace. Il suo contributo ha reso questa pubblicazione qualcosa di più di una semplice Bibbia illustrata: un'opera culturale e artistica completa, che si rivolge al lettore come esperienza estetica ed educativa.

"La più grande storia mai raccontata" è da molti considerata una pietra miliare del fumetto d'autore a tema religioso, capostipite di un filone che anticiperà opere ben più note, come la Storia d’Italia a fumetti di Enzo Biagi. Con le sue 312 pagine, rilegatura in tela, carta di grammatura elevata e un formato cartonato di grande impatto visivo, il libro si presenta anche come oggetto da collezione, di quelli che fanno una splendida figura in ogni libreria.

Oltre alla qualità artistica, l’opera ha ricevuto riconoscimenti per la sua fedeltà alla narrazione biblica e per l’efficacia con cui riesce a coniugare contenuto spirituale e linguaggio moderno, offrendo una porta d’accesso nuova e coinvolgente ai testi sacri, in particolare per i giovani lettori o per chi si avvicina per la prima volta a questo tipo di contenuti.

Nonostante il passare degli anni, il volume è ancora facilmente reperibile sul mercato dell’usato e viene ristampato di tanto in tanto, spesso a prezzi contenuti, proprio grazie al suo valore educativo e artistico sempreverde. Per collezionisti, appassionati di fumetto d’autore o semplici lettori curiosi, La più grande storia mai raccontata resta un acquisto consigliato, non solo per il suo significato religioso, ma anche per l’importanza storica e artistica che rappresenta nel panorama dell’illustrazione italiana del Novecento.