Senza parole e la nascita della collana Black Bird (ACME, 1991)
Nel 1991 la ACME Edizioni di Francesco Coniglio lanciò una nuova collana di albi monografici dal titolo Black Bird. Già il nome era un programma: evocava atmosfere cupe, intrighi e mistero, dichiarando fin da subito l’intenzione di raccogliere storie nere e noir, lontane dalla leggerezza dei fumetti più commerciali.
Il primo numero della serie fu un piccolo gioiello: Senza parole, raccolta di racconti muti firmati da due giganti del fumetto argentino, Carlos Trillo e Domingo Mandrafina. Il primo, sceneggiatore instancabile e geniale, sapeva trovare in poche pagine l’idea giusta per sorprendere il lettore. Il secondo, con il suo tratto deciso e spigoloso, sapeva dare corpo e tensione a quelle storie dove l’assenza di balloon lasciava parlare solo le immagini.
Non era però un progetto nato dal nulla: i racconti di Senza parole avevano visto la luce già nel 1982 sulle pagine della rivista argentina El Eternauta, con il primo episodio intitolato La Mela. In Italia, ACME decise di raccoglierli e proporli in un albo di 64 pagine, con il formato tipico di una rivista ma curato come un volume da conservare.
La lettura era immediata, diretta, e la mancanza di dialoghi rendeva le storie accessibili a chiunque. Ma dietro quella apparente semplicità c’era un equilibrio perfetto tra sceneggiatura e disegno, capace di far sorridere, riflettere o restare spiazzati, tutto senza bisogno di una sola parola.
Con Senza parole, ACME inaugurava la collana Black Bird nel migliore dei modi, confermando la sua vocazione a proporre fumetti internazionali di qualità e a sperimentare formati e linguaggi che, all’inizio degli anni Novanta, apparivano ancora coraggiosi e innovativi per il mercato italiano.
Il volume non è stato piu ristampato maa lo si trova in rete dai 5 ai 15 euro a discrezione dei venditori