Nel 2000 Mondadori, attraverso l’esperimento della collana “I fumetti di Urania”, regalò ai lettori italiani un piccolo gioiello di fantascienza disegnata: Il prigioniero delle stelle, volume dedicato ad Alfonso Font, maestro spagnolo tra i più visionari e originali del fumetto europeo.
Il libro raccoglie due opere di spessore: l’omonimo Il prigioniero delle stelle e Table Spazialisti, oltre a una manciata di racconti brevi tratti dal ciclo Futuro imperfetto.
La storia principale, Il prigioniero delle stelle, è un viaggio cupo e ipnotico nello spazio profondo, dove un uomo tenta disperatamente di sfuggire a un potere totalitario che domina universi decadenti e logori. Le tavole di Font trasmettono il senso di oppressione e di smarrimento cosmico, trasformando la fantascienza in una riflessione esistenziale.
Di contro, Table Spazialisti mostra il lato più ironico e corrosivo dell’autore: una commedia nera ambientata tra esperti spaziali, che si muove tra satira, grottesco e beffa finale. A completare il volume, i racconti brevi del Futuro imperfetto, piccole parabole distopiche che in poche pagine condensano critica sociale e visioni surreali.
Con questo numero speciale, Mondadori offrì al pubblico italiano l’occasione di conoscere una delle opere più rappresentative di Font, spesso accostato a giganti come Moebius e Bilal ma capace di mantenere una voce del tutto personale: meno onirica, più cupa, profondamente politica.
Una nota va però segnalata: le tavole, riprodotte in formato ridotto, rendono il carattere tipografico molto piccolo e talvolta poco agevole. Una scelta editoriale legata al formato economico della collana, pensata più per divulgare che per offrire un’edizione di pregio. Ma, difetto a parte, resta un tassello fondamentale per scoprire – o riscoprire – un autore che ha saputo raccontare il futuro con una forza visiva e narrativa ancora oggi sorprendente.
Tutti quei fumetti che posseggo e che ritengo essere essenziali nella propria biblioteca.Secondo i miei gusti discutibili di vecchio stato giovane negli anni 80