Tutti quei fumetti che posseggo e che ritengo essere essenziali nella propria biblioteca.Secondo i miei gusti discutibili di vecchio stato giovane negli anni 80

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1975 - Jacovitti e la trilogia BUR di Zorry Kid: il nonsense a fumetti che divenne classico



Nel 1975 la BUR – Biblioteca Universale Rizzoli – portò in libreria tre volumi di grande formato dedicati a Zorry Kid, raccogliendo in edizione compatta le avventure che Benito Jacovitti aveva creato a partire dal 1968 sulle pagine del Corriere dei Piccoli. I titoli erano Zorry Kid, Zorry Kid all’arrembaggio! e Zorry contro Zorry, ciascuno di circa novantadue pagine in bianco e nero. Un’operazione editoriale che diede nuova vita a un personaggio già amatissimo dai lettori, consacrandolo come una delle invenzioni più riuscite del maestro del nonsense italiano.
Zorry Kid era nato come parodia di Zorro, ma nelle mani di Jacovitti il giustiziere mascherato diventava un ragazzino: il giovane e svogliato Kid Paloma, ricco, ozioso e appassionato di flamenco, che per difendere i deboli si trasformava nell’eroe mascherato. Le sue avventure si ambientano nella California spagnola dei primi dell’Ottocento, ma lo scenario storico è solo un pretesto per dar vita a un mondo visionario e surreale, popolato di personaggi grotteschi, gag nonsense e oggetti assurdi disseminati in ogni vignetta, dal salame volante ai vermoni che strisciano tra le tavole.
Accanto al protagonista si muove un cast memorabile: il fedele maggiordomo Carmelito Battiston, lo zio Alvaron de la Gota, il frate Fra Caramba, la bella Alonza Alonza figlia del governatore, e gli antagonisti come Don Pedro Magnapoco, Perfidio Malandero e il sergente Martin Pelota. Figure che oscillano tra la caricatura e la pura invenzione comica, diventando parte integrante del teatro surreale costruito da Jacovitti.
I tre volumi BUR del 1975 hanno oggi un forte valore collezionistico: non solo perché riportano in grande formato le storie del piccolo giustiziere, ma anche perché testimoniano la considerazione crescente che il fumetto cominciava ad avere come linguaggio autonomo e degno di un’edizione libraria. L’umorismo linguistico dei titoli, il ritmo serrato delle tavole, la folla di dettagli e la capacità di reinventare continuamente le regole narrative rendono questa trilogia una pietra miliare per chi voglia comprendere l’arte di Jacovitti.
Benito Jacovitti, nato nel 1923 e scomparso nel 1997, ha attraversato più di cinquant’anni di fumetto italiano lasciando un segno unico e riconoscibile. Il suo tratto grottesco, la densità delle vignette e l’uso dissacrante del nonsense hanno fatto scuola e continuano a influenzare generazioni di lettori e autori. La trilogia BUR di Zorry Kid resta uno degli esempi più alti della sua capacità di mescolare parodia e invenzione, tradizione popolare e anarchia grafica. Non semplici ristampe, ma vere e proprie testimonianze di un autore che ha reso la risata un’arte, trasformando la parodia di un mito in un classico intramontabile del fumetto italiano