Smalto e Jonny: i mercenari imbranati di Pezzin e Cavazzano
Dal Mago alla raccolta Acme, un piccolo cult del fumetto italiano
Nel 1993 la Acme Edizioni di Francesco Coniglio pubblica, nella collana Acme Comics, un volume che raccoglie tutte le storie di Smalto e Jonny, i due strampalati mercenari creati da Luciano G. Pezzin (sceneggiatore) e Giorgio Cavazzano (disegnatore). Si tratta di racconti apparsi originariamente nel 1974 sulla rivista Il Mago della Mondadori, fucina di sperimentazioni grafiche e narrative in un momento in cui il fumetto italiano stava cercando nuove strade.
Due antieroi metropolitani
Smalto e Jonny sono due mercenari improbabili, sempre pronti a cacciarsi nei guai. Le loro avventure si svolgono in una New York metropolitana e decadente, lontana dai luoghi comuni del fumetto disneyano, e intrisa di atmosfere tipicamente anni Settanta.
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Smalto è il più scaltro, con un’aria da duro, ma in fondo non meno goffo del compagno.
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Jonny è l’amico inseparabile, spesso più ingenuo e sprovveduto.
La loro comicità nasce proprio dalla sproporzione tra il ruolo che vorrebbero ricoprire – duri, cinici, mercenari “professionisti” – e il modo in cui finiscono realmente per muoversi, tra pasticci e malintesi.
Il segno di Cavazzano
Per Giorgio Cavazzano, già allora considerato uno dei talenti più versatili del fumetto italiano, Smalto e Jonny rappresenta un momento di svolta. Dopo anni trascorsi a perfezionare il suo segno sulle storie Disney, qui sperimenta un disegno più dinamico, nervoso, metropolitano, lontano dagli schemi del fumetto per ragazzi.
Molti critici hanno visto in queste tavole un punto di contatto con quanto Cavazzano farà poco dopo con Altai & Jonson, in collaborazione con Tiziano Sclavi: stesso gusto per i contrasti forti, stesse atmosfere urbane, stesso piacere nel disegnare automobili, abiti, dettagli architettonici con una precisione che restituisce un vero spaccato di New York anni ’70.
Il volume Acme presenta le storie in bianco e nero, eliminando i colori redazionali con cui erano state pubblicate su Il Mago e che spesso appiattivano il tratto. La resa grafica risulta così molto più fedele allo spirito dell’autore, che in quelle chine mostrava una cura maniacale per i dettagli di ambienti e vestiari, ricreando alla perfezione il look “Seventies”.
Aneddoti e curiosità
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Smalto e Jonny furono pensati da Pezzin e Cavazzano come una sorta di “fumetto di frontiera”, a metà strada tra il noir, la commedia e il fumetto d’avventura. Nonostante il tono leggero, le storie riflettono il clima culturale degli anni Settanta, tra disincanto, urbanizzazione e crisi dei modelli tradizionali di eroe.
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La raccolta Acme del 1993 è tuttora l’unica edizione integrale delle avventure dei due mercenari. Da allora nessun altro editore ha riproposto queste storie, rendendo il volume un piccolo oggetto di culto.
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Il formato scelto (21,5 x 28,5 cm, 80 pagine) è ampio e consente di apprezzare il dettaglio delle tavole.
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Sul mercato collezionistico il libro si trova con un po’ di fortuna intorno ai 30 euro, cifra che ne testimonia il valore tra i lettori affezionati e i fan di Cavazzano.
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Nelle memorie dei collezionisti, l’albo è spesso legato a un certo “effetto nostalgia”: chi lo scoprì in edicola negli anni Novanta lo ricorda come una sorpresa, in grado di rivelare un lato inedito di Cavazzano, diverso dal maestro Disney ma non meno raffinato.
Un piccolo cult da riscoprire
Oggi Smalto e Jonny resta un titolo di nicchia, lontano dalla popolarità di altri lavori di Cavazzano, ma per molti rappresenta una delle sue prove più libere e fresche. Accanto all’ironia di Pezzin, il disegnatore veneziano mostra qui la sua capacità di muoversi tra registri diversi, gettando le basi per quelle contaminazioni tra fumetto popolare e d’autore che caratterizzeranno buona parte della sua carriera successiva.
Chi ama il Cavazzano sperimentatore e il Pezzin narratore brillante non può non guardare con affetto a questi due “mercenari imbranati”, che ancora oggi sanno restituire il sapore di un’epoca.