Perché lo fai, Alack Sinner?
Il primo volume italiano del detective disincantato di Muñoz e Sampayo
Nell’ottobre del 1976 la Milano Libri porta in libreria il primo volume dedicato ad Alack Sinner, il malinconico antieroe creato dalla coppia argentina José Muñoz e Carlos Sampayo. Il titolo scelto è Perché lo fai, Alack Sinner?, e rappresenta il debutto editoriale in volume di un personaggio che, negli anni successivi, sarebbe diventato un caposaldo del fumetto d’autore internazionale.
Il libro raccoglie tre storie già apparse sulla rivista Alterlinus, sempre della Milano Libri:
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Viet Blues,
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La vita non è un fumetto, baby (dove Alack incontra ironicamente i suoi stessi creatori),
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Egli, la cui bontà è infinita,
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più l’episodio Scintille, importante perché segna la prima apparizione di Sophie, personaggio che diventerà protagonista di uno spin-off pubblicato nel 1980 dall’Isola Trovata.
Curiosamente, pur essendo il primo libro a lui dedicato, non contiene le primissime storie di Alack Sinner, che verranno invece raccolte solo nel volume successivo, Alack Sinner così com’era.
Un detective fuori dagli schemi
A uno sguardo contemporaneo, Alack Sinner potrebbe sembrare uno dei tanti detective disillusi degli anni ’70: ex poliziotto, sigaretta perennemente tra le labbra, vita segnata dal disincanto e dalla violenza. Ma per capire la portata dell’opera bisogna rimettersi nel contesto della sua epoca.
Muñoz e Sampayo hanno creato un detective diverso da tutti gli altri: fragile, malinconico, quasi autodistruttivo, capace di crollare su un water con il giornale in mano o di farsi picchiare dalla vita fino a deformarne i tratti.
All’inizio il suo volto era modellato sulle fattezze di Steve McQueen, ma con il passare del tempo Sinner invecchia, perde i lineamenti netti e si trasforma: un personaggio che muta e cresce con le sue storie, lontano dall’immobilità dei classici eroi di genere.
Il segno di Muñoz e la scrittura di Sampayo
Dal punto di vista grafico, il segno di Muñoz è un bianco e nero potente e teatrale. Nelle prime storie tende al realismo, ma progressivamente diventa più espressionista, deformato, nervoso, fino a diventare una lezione visiva che ispirerà generazioni di fumettisti in Europa e oltre.
Sampayo, dal canto suo, scrive testi che intrecciano politica, società e metafumetto. L’esempio più eclatante è proprio in questo volume: in La vita non è un fumetto, baby, Alack incontra i suoi creatori, rompendo la quarta parete in un gioco metanarrativo allora rarissimo.
I due autori, entrambi esuli dall’Argentina segnata dalla dittatura, usano il fumetto come strumento di denuncia: temi come il razzismo, la corruzione, l’emarginazione e l’ipocrisia sociale entrano prepotentemente in queste pagine, senza filtri e senza alleggerimenti.
Aneddoti e curiosità
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Perché lo fai, Alack Sinner? fu accolto con favore dalla critica italiana, che vi riconobbe da subito un fumetto “adulto” nel senso pieno del termine: non più evasione, ma racconto sociale e politico.
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L’episodio Scintille segna l’esordio di Sophie, destinata a conquistare spazio autonomo: nel 1980, l’Isola Trovata le dedicherà un intero volume, segno della vitalità dell’universo narrativo creato da Muñoz e Sampayo.
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Il titolo stesso del libro, Perché lo fai, Alack Sinner?, è emblematico del tono dell’opera: più che una domanda narrativa, sembra una riflessione esistenziale rivolta al protagonista, e in fondo a ciascun lettore.
Un’opera che ha fatto scuola
Oggi rileggere Perché lo fai, Alack Sinner? significa immergersi in un fumetto che ha rivoluzionato i canoni del noir a fumetti. Non più eroi granitici, ma uomini feriti, con cicatrici visibili e invisibili. Non più evasione, ma confronto diretto con i drammi sociali e politici del presente.
Il volume della Milano Libri resta una pietra miliare: non solo per aver portato in Italia il detective di Muñoz e Sampayo, ma per aver dato il via a un percorso che avrebbe cambiato il modo stesso di concepire il fumetto d’autore europeo.
Il volume è brossurato, ed ha una bella grafica tricromatica.
Le
storie di Alack sono state pubblicate un po' da varie case editrici nel
corso degli anni ma, ovviamente, per chi ama il fascino "Vintage"
della prima edizione, beh questo è il volume che fa per voi!