Tutti quei fumetti che posseggo e che ritengo essere essenziali nella propria biblioteca.Secondo i miei gusti discutibili di vecchio stato giovane negli anni 80

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1984 - Due inchieste dell'Ispettore Anatroni.

L’Ispettore Anatroni: un noir plumbeo e metafisico venuto dalla Francia

Prima — molto prima — del celebrato Blacksad, capolavoro noir del duo spagnolo Juan Díaz Canales e Juanjo Guarnido, c’era già un detective con il becco: Inspecteur Canardo, personaggio creato nel 1978 dal belga Benoît Sokal, autore recentemente scomparso. In Italia, il fumetto venne pubblicato su Linus e successivamente raccolto nel volume 2 inchieste dell'Ispettore Anatroni, edito nel 1984 da Milano Libri.

Il nome originale, “Canardo” (gioco di parole tra "canard", cioè anatra in francese, e "faux canard", ossia “bufala giornalistica”), fu tradotto piuttosto infelicemente come “Anatroni”, forse nel tentativo di renderlo più italiano e ironico, ma perdendo un po’ del sottotesto noir.

Anatroni è, in tutto e per tutto, un archetipo del detective hard-boiled: impermeabile sgualcito, sigaretta perennemente accesa, cinismo malinconico, un bicchiere sempre in mano e la tendenza a lasciarsi andare al lato autodistruttivo della vita. Le donne fatali fanno parte del paesaggio tanto quanto la pioggia incessante e le città fangose.

Ma la vera particolarità del personaggio — e ciò che lo differenzia da altri protagonisti del noir antropomorfico — è che muore. E lo fa spesso. Ucciso dalla sua ex, suicida, o colpito da criminali, Canardo finisce la sua corsa solo per riapparire, nel racconto successivo, come se nulla fosse accaduto. Un meccanismo narrativo quasi beckettiano, dove la morte è un evento transitorio, ripetuto, e mai realmente definitivo. Questa struttura, surreale e straniante, introduce elementi quasi esistenziali nella narrazione, avvicinando Canardo più a certi personaggi della letteratura mitteleuropea che al classico eroe a fumetti.

Le due storie contenute nel volume della Milano Libri sono Il marchio di Rasputin (Le Chien debout, 1981) e La morte dolce (La Mort douce, 1982).

  • Il marchio di Rasputin racconta un’indagine che parte da una situazione apparentemente di routine e si trasforma in una vicenda al limite dello spionaggio e del grottesco, con legami con il passato zarista e atmosfere sulfuree.

  • La morte dolce, invece, è un racconto malinconico e doloroso, dominato dalla figura femminile della ex compagna di Anatroni e da un tema ricorrente nella serie: il suicidio, l’amore perduto, e la resa dei conti con il proprio passato.

Le storie alternano momenti di umorismo nero a veri e propri squarci di dramma esistenziale. Il tratto grafico grottesco di Sokal, pieno di linee irregolari e volti caricaturali, contrasta con la drammaticità emotiva dei contenuti. Nonostante l’apparenza da “fumetto umoristico”, Anatroni è profondamente adulto, dolente, a tratti spietato.

Un altro aspetto da segnalare è la colorazione, realizzata dallo stesso Sokal: si tratta di tonalità terrose, “ruggine”, desaturate, che ben esprimono l’atmosfera sporca e disillusa del mondo di Anatroni. L'edizione italiana del 1984, brossurata con alette, è ben curata e oggi rappresenta un piccolo oggetto di culto tra gli appassionati.

Nonostante la qualità dell’opera e il valore del personaggio, Inspecteur Canardo è rimasto un “casière oublié” in Italia. Dopo questa unica pubblicazione monografica, nessun editore ha proseguito la pubblicazione delle successive avventure di Anatroni, che in patria (Francia e Belgio) ha superato la ventina di episodi fino all’ultimo volume nel 2016.

Una curiosità: Benoît Sokal, oltre a essere fumettista, è stato anche un pioniere del videogioco d’autore. È noto per aver creato Amerzone e Syberia, videogiochi d’avventura dal grande impatto artistico e narrativo, confermando la sua propensione per atmosfere decadenti, protagonisti malinconici e narrazioni immersive.

Oggi il volume 2 inchieste dell’Ispettore Anatroni si può trovare facilmente online, spesso a prezzi irrisori (tra i 7 e i 15 euro), ma vale molto di più per chi ama il noir, i personaggi disillusi e i fumetti che hanno qualcosa da dire — anche quando a farlo è un’anatra ubriaca con una pistola in tasca e il cuore a pezzi.

Consigliatissimo.