“Mr. Punch” di Neil Gaiman e Dave McKean: la fiaba nera dell’infanzia che ci segna per sempre
Nel 2005, Mondadori porta in Italia Mr. Punch – Una storia di famiglia di Neil Gaiman e Dave McKean, in un’edizione cartonata di pregio, grande formato (22x29 cm), su carta patinata lucida, destinata a lasciare il segno non solo tra gli appassionati di fumetti, ma in chiunque ami la narrazione ibrida, il racconto poetico e disturbante, la potenza evocativa delle immagini.
Uscito originariamente in Inghilterra nel 1994 con il titolo The Tragical Comedy or Comical Tragedy of Mr. Punch, questo graphic novel segna una delle vette creative della lunga collaborazione tra Gaiman e McKean, già autori dello splendido Signal to Noise e artefici della rivoluzione visiva di Sandman. Mr. Punch è però qualcosa di diverso: non è un’opera fantastica, ma una discesa dolceamara nella memoria dell'infanzia, un racconto intimo e disturbante che gioca con l’evocazione più che con la trama, con le suggestioni più che con gli eventi.
Una storia che parla sottovoce, ma colpisce forte
Il racconto prende vita in una malinconica località marittima inglese, tra baracconi, pesci in salamoia e giochi da fiera. Un ragazzino, voce narrante della vicenda, fa esperienza del mistero e del dolore attraverso figure ambigue e suggestive: un burattinaio dal passato torbido, una donna che interpreta una sirena in una vasca da esposizione, uno zio inquietante, un padre silenzioso. I fili delle loro vite si intrecciano tra ricordi frammentari e sospetti di violenza, tradimento e segreti familiari mai svelati completamente.
Il centro simbolico di tutto è Mr. Punch, la tradizionale marionetta inglese (versione britannica e ancor più crudele del nostro Pulcinella), protagonista di spettacoli infantili dal retrogusto sadico. Mr. Punch picchia sua moglie Judy, uccide il poliziotto, l’impiccato e perfino il diavolo, ridendo sgangherato con la sua voce nasale e beffarda. Una figura grottesca e archetipica che Gaiman usa come specchio distorto dell’infanzia, delle sue paure, delle sue domande senza risposta.
Un’opera dove il visivo diventa linguaggio narrativo
Dave McKean, qui più che mai libero dalla gabbia del fumetto classico, realizza un lavoro che sfugge a qualsiasi definizione. Parlare di “disegni” è riduttivo: ogni tavola è un’opera composita che fonde fotografia, collage, illustrazione, pittura, computer grafica. Le immagini non accompagnano la narrazione: la generano, la disturbano, la amplificano. Le espressioni dei volti – spesso reali, poi manipolati – sembrano emergere da sogni confusi o da vecchie foto rovinate dal tempo.
L’atmosfera visiva è quella di un incubo dolce, dove ogni dettaglio – un riflesso, un gioco d’ombre, una silhouette – suggerisce qualcosa di non detto, di trattenuto. Una narrazione costruita sulle omissioni, sui sospetti, sulla percezione di una violenza latente che non viene mai rappresentata esplicitamente, ma che lascia un groppo in gola che persiste a lungo dopo la lettura.
Una favola per adulti sulla fine dell’innocenza
Mr. Punch è una fiaba nera. Racconta di violenza domestica, di abusi, di dolore taciuto. Ma lo fa con delicatezza, senza mai cadere nello sguardo compiaciuto o esplicito. È una storia sull’infanzia, ma non per bambini. È un’opera che parla della perdita dell’innocenza come solo i grandi autori sanno fare: senza prediche, ma con immagini che bruciano nella mente.
Non è un libro da “capire”, è un libro da sentire. Chi ha amato Sandman riconoscerà in Mr. Punch una delle sue anime più fragili e poetiche. Chi non conosce Gaiman, potrà scoprirne qui il lato più intimo e malinconico, lontano dalla mitologia e più vicino alla realtà quotidiana, filtrata però da uno sguardo onirico e simbolico.
L’edizione Mondadori del 2005: da riscoprire
Mondadori pubblicò Mr. Punch nella collana "Strade Blu", con un formato generoso e una veste editoriale curata, fedele all’originale inglese. Il volume è ormai fuori catalogo, ma molto ricercato nel mercato dell’usato. Una vera gemma da possedere, sia per l’eleganza della stampa che per la qualità della carta e della resa cromatica, indispensabile per apprezzare il lavoro di McKean in ogni sua sfumatura.
In conclusione: un’opera che va oltre il fumetto
Mr. Punch è un’opera che trascende il concetto di graphic novel. È un’esperienza visiva, emotiva e letteraria insieme. Un libro che dovrebbe stare non solo negli scaffali dei fumettisti, ma in quelli di ogni lettore attento, curioso, sensibile. È un racconto breve ma che lascia tracce profonde.
E come accade nei migliori spettacoli di burattini, ci si ritrova alla fine un po’ disorientati, con un sorriso incerto e una lacrima che non si è pronti ad ammettere.