Tutti quei fumetti che posseggo e che ritengo essere essenziali nella propria biblioteca.Secondo i miei gusti discutibili di vecchio stato giovane negli anni 80

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Il Caso Loretta Stevens - Alessandro Baggi -

Il caso Loretta Stevens – Un'indagine nel buio, tra mostri e provincia

Sinossi
Il caso Loretta Stevens è una storia scritta e disegnata da Alessandro Baggi, uno dei talenti più inquietanti e raffinati del fumetto italiano contemporaneo. L’indagine dell’investigatore Mr. Gringe, un papero antropomorfo, lo conduce nel cuore oscuro di una provincia americana popolata da mostri lovecraftiani… ma soprattutto da esseri umani disturbanti. Quando Loretta, una ragazza bella e misteriosa, scompare nel nulla, sarà proprio la sorella a chiedere aiuto a Gringe. Ma l’orrore che emergerà dalle indagini non riguarda solo entità aliene e abissi marini: la vera mostruosità è quella quotidiana, nascosta dietro porte apparentemente normali.


Amo il lovecraftiano Alessandro Baggi e le sue storie.
Lo scoprii a 16 anni, sulle pagine di Splatter, e da allora non ho mai smesso di seguirlo, continuando a leggerlo anche sull’Intrepido di Pennacchioli.

Le sue storie mi hanno sempre inquietato, lasciandomi addosso una sensazione permanente, come un livido dopo un cazzotto allo stomaco.

Il caso Loretta Stevens è disturbante in modo profondo: narra di mostri lovecraftiani, sì, ma la vera mostruosità emerge dalla provincia, dalle persone. Da quei luoghi “dove ci si conosce tutti”. Persone comuni che celano gli incubi più oscuri: potrebbe trattarsi di una cittadina americana, ma anche di qualsiasi altro posto nel mondo.

È una storia talmente reale – nella sua cornice horror e surreale – che il protagonista è… un investigatore papero: Mr. Gringe.

Mi sono chiesto: perché proprio un paperotto in una storia così cupa, realistica e spaventosa?
E mi sono risposto: forse perché la fine che fa il protagonista è talmente crudele e disturbante che disegnarlo con sembianze umane sarebbe stato troppo. Troppo reale, troppo vicino, troppo ansiogeno. Meglio ricordare al lettore, in qualche modo, che è un fumetto.

E no, non vi ho spoilerato nulla: la prima pagina della storia si apre con il protagonista già morto, in fondo al mare.
E tutto il racconto è il lungo, inesorabile cammino che lo ha portato lì.

“Negli abissi di settimanali sportivi gonfiati dall’acqua.
Là dove sognano i neri celacanti.”

Loretta Stevens è bella, ed è scomparsa.
La sorella si affida a Mr. Gringe per scoprire cosa le sia successo. Ma ciò che verrà alla luce è un orrore doppio: quello fantastico, lovecraftiano, e quello umano, altrettanto abissale.

Il caso Loretta Stevens fu pubblicato per la prima volta nel 2002 in una versione ridotta allegata a Fumo di China (che consiglio comunque, perché stampata con i mezzi toni che valorizzano davvero il tratto di Baggi). Successivamente fu ampliata e ripubblicata dalla Scuola del Fumetto (Esseffe), ma lì, a mio parere, il bianco e nero troppo netto penalizza il lavoro visivo dell’autore.

Ma è solo una mia opinione.

Il volume è un bel brossurato patinato. Da collezione.

Riscoprite Alessandro Baggi – autore completo, non solo illustratore (lo trovate anche su Dampyr e Dylan Dog) – perché ne vale davvero la pena.

La prima versione di Fumo di China si trova a pochi euro su eBay. L’edizione brossurata non supera i 10 euro.
Spesi benissimo.

STRAconsigliato.