Tutti quei fumetti che posseggo e che ritengo essere essenziali nella propria biblioteca.Secondo i miei gusti discutibili di vecchio stato giovane negli anni 80

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Un Tesoro di Illustrazioni: Il Migliore Libro di Jacovitti 1974


Molti sono i volumi che celebrano il genio surreale e grottesco di Benito Jacovitti, ma per molti appassionati — me compreso — questo rappresenta senza dubbio il miglior libro mai realizzato su di lui. Non si tratta solo di una semplice antologia, ma di una straordinaria raccolta di storie e illustrazioni rare o addirittura inedite, un autentico tesoro cartaceo che ancora oggi, a distanza di oltre quarant’anni dalla sua pubblicazione, non ha trovato eguali.

Edito nel 1974, il volume si compone di 256 pagine stampate su carta patinata di ottima grammatura, racchiuse in un grande formato che valorizza l’esplosione visiva del segno di Jac. Ne esiste anche una versione con sovracoperta arancione, decisamente più difficile da reperire, elemento che ne aumenta il valore e il fascino per i collezionisti. Attualmente è possibile trovarlo online a partire da circa 70 euro, ma con un po’ di fortuna e pazienza si può scovare qualche offerta più abbordabile nei circuiti dell’usato, sempre considerando lo stato di conservazione.

Va detto che il volume, data la sua mole e robustezza, è anche piuttosto pesante e soggetto a danneggiamenti accidentali: una caduta o un uso poco attento — specie se finisce nelle mani curiose di un bambino — può compromettere la rilegatura o rovinare la copertina.

Il libro si apre con una sezione introduttiva davvero singolare, che include alcune fotografie di Jacovitti in pose ironiche e teatrali, perfettamente coerenti con il suo spirito surreale. A seguire, una tavola inedita e affollatissima presenta i cento personaggi più celebri del suo universo narrativo, una vera gioia per gli occhi e un omaggio al suo inconfondibile immaginario.

Il cuore del volume è rappresentato dalle storie, selezionate con grande cura per restituire tutta la varietà del suo stile, che spazia dalla comicità demenziale al paradosso visionario. Tra queste troviamo Little Tom — che resta per me una delle sue vette assolute — Tom e Gionni, Cocco Bill nell’Aldiquà, Tizio, Caio e Sempronio, Chicchirino, Gamba di Quaglia, Il Coccobello, Il Brutto e il Cattivo, Cocco Bill così e cosà, e l’esilarante parodia Giulietto e Romea. Le storie sono intervallate dalle celebri panoramiche piene di dettagli nonsense — le cosiddette “Jacovittagini” — e dalle strisce mute del personaggio Giuseppe, una sorta di spalla surreale, sempre presente ma mai verbosa.

Il piacere della lettura è amplificato dalla resa a colori, che dà piena vitalità alle tavole e permette di apprezzare ogni dettaglio del tratto esagerato, onirico e talvolta disturbante di Jacovitti.

Un paio di curiosità rendono questo volume ancora più interessante. In alcune edizioni, l'impaginazione ha delle piccole varianti che riguardano il posizionamento delle tavole, segno che l'opera ha avuto più di una ristampa, anche se non sempre dichiarata. Inoltre, l’illustrazione dei 100 personaggi non fu mai ripubblicata integralmente in altri volumi successivi, rendendola una rarità iconografica per gli appassionati.

In definitiva, questo libro è un oggetto imprescindibile per chi ama Jacovitti. Non è solo una raccolta di fumetti, ma una vera e propria dichiarazione d’amore verso un autore irripetibile, capace di creare un universo folle e coerente, dove il delirio diventa linguaggio e la satira si fonde con la poesia del disordine

(Grazie a  Ned Bajalica, grazie per la preziosa fonte)