Tutti quei fumetti che posseggo e che ritengo essere essenziali nella propria biblioteca.Secondo i miei gusti discutibili di vecchio stato giovane negli anni 80

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1972 - i 100 Volti di Pierino la peste - Esempi illustrati di bambini terribili e modelli da non Initare

Negli anni Settanta, in un periodo di grande fermento per l’editoria dedicata ai fumetti e alla cultura pop, la Mondadori pubblicò due volumi ormai entrati nel mito: Il Piacere della Paura e I Mille Volti di Pierino la Peste. Due libri cartonati, di grande formato, che si distinguono per la loro eleganza e per l’approccio enciclopedico con cui affrontano i rispettivi temi: l’orrore da una parte, la monelleria e l’irriverenza dall’altra.

Dopo aver esplorato l'universo dell’horror nel primo volume, Mondadori spostò il focus sull’ironia e la vivacità dei bambini terribili, quelli che fanno disperare genitori e insegnanti, ma che conquistano con la loro faccia tosta e l’inesauribile fantasia. I Mille Volti di Pierino la Peste è un’antologia a fumetti interamente dedicata a loro: monelli, pestiferi, ribelli e piccoli geni del disastro quotidiano. Il sottotitolo del volume — Esempi illustrati di bambini terribili e modelli da non imitare — chiarisce subito il tono: non si tratta di una celebrazione dell’infanzia idilliaca, ma di una panoramica esilarante sui piccoli "criminali" del fumetto mondiale.

Il volume si apre con Pierino Porcospino — ben prima dello Yellow Kid — già icona di un certo tipo di narrazione infantile dal sapore pedagogico e grottesco, e prosegue con una galleria davvero ricca e variegata di personaggi. C’è naturalmente Yellow Kid, il bambino giallo considerato il capostipite del fumetto moderno, e ci sono figure diventate veri e propri simboli della cultura pop: da Mafalda di Quino, intelligente e sagace, fino a Big Baby di Robert Crumb, espressione del fumetto underground più irriverente.

La raccolta non si ferma qui: compaiono anche Buster Brown, Cirillino, Bibi e Bibò, Denny la Minaccia, Pippi Calzelunghe, Boulet e Bill, senza dimenticare le creazioni italiane come gli eroi del Corriere dei Piccoli o il Pinocchio visionario e grottesco di Jacovitti. C’è spazio anche per la dissacrazione e l’umorismo surreale del grande Gotlib, in un viaggio che attraversa decenni e continenti, ripercorrendo l’evoluzione di una figura — quella del bambino discolo — che nel fumetto ha avuto un ruolo centrale.

I Mille Volti di Pierino la Peste non è solo una raccolta di strisce e tavole domenicali, ma un vero e proprio percorso storico e culturale che analizza il genere monello nel fumetto, ridefinendolo e celebrandolo. È un libro che si fa apprezzare tanto per la ricchezza dei materiali quanto per l’impostazione curata e autorevole. Ogni pagina è un piccolo viaggio nell’immaginario, tra disegni d’epoca, gag irresistibili e stili grafici che raccontano il tempo in cui sono nati.

Il volume, pubblicato nel 1972, è diventato un pezzo da collezione per appassionati e cultori del fumetto. L’edizione originale è cartonata, telata, con sovracoperta illustrata, e conta 222 pagine dense di contenuti e risate. Oggi si può ancora trovare online o nei mercatini dell’usato, a prezzi che variano dai 10 ai 30 euro — e con un po’ di fortuna anche a meno, magari senza sovracoperta… come è capitato a me, che l’ho pescato su una bancarella per un solo euro.

Un volume che merita davvero di essere cercato, letto e custodito con cura: un tassello fondamentale per chi ama il fumetto, ma anche per chi ha voglia di farsi una bella risata con i diavoletti di carta che hanno fatto la storia.


Lo si trova sul web dai i 10 e i 30 euro. Io l'ho pagato 1 euro sulle bancarelle ma senza sovracoperta! Buona ricerca, ne vale la pena!