Cosa si può dire di un genio come Bonvi, al secolo Franco Bonvicini, che non sia già stato detto? Ogni collezionista di fumetti — e non solo — dovrebbe possedere almeno una delle sue opere, non solo per ridere, ma anche per riflettere.
Con Sturmtruppen, Bonvi ha raggiunto uno dei vertici assoluti della satira disegnata. In questa serie mette alla berlina con chirurgica ironia l’assurdità della guerra, l’alienazione dell’autoritarismo militare e la stupidità della burocrazia. Soldati senza volto e senza nome, espressione di un sistema ottuso, ripetono gesti ridicoli e meccanici in una trincea eterna, sospesa nel tempo e nello spazio. Il linguaggio pseudo-tedesco — marchio di fabbrica della serie — aggiunge una dimensione grottesca e geniale che rende l’opera inconfondibile.
Nel corso degli anni, le Sturmtruppen sono state oggetto di una miriade di ristampe, riedizioni, antologie, integrali e selezioni, sia in bianco e nero che a colori. L’impresa di elencarle tutte sarebbe praticamente impossibile, vista la vastità e la diffusione del materiale, non solo in Italia ma anche all’estero, dove l’opera è stata tradotta in numerose lingue.
Nel contesto della mia bibliofumettoteca, ho scelto di conservare una specifica edizione che ritengo meritevole non solo dal punto di vista contenutistico, ma anche editoriale: Sturmtruppen della Dardo Edizioni.
Perché questa scelta?
Per diversi motivi. Si tratta di un elegante cartonato — un formato che apprezzo particolarmente — di grandi dimensioni (22,4 x 29,4 cm), interamente a colori e con una grammatura di carta consistente. Il volume è visivamente e fisicamente solido, pesa circa un chilogrammo, il che rende letteralmente “pesante” ogni risata che si sprigiona leggendo le strisce. C’è in questa edizione anche un certo fascino editoriale d’epoca, che richiama le pubblicazioni degli anni '70, anche se il volume è successivo.
Un aspetto curioso, però, è la scelta della copertina: invece di un disegno originale di Bonvi, l’illustrazione è stata realizzata ad hoc da Dino Busett, scelta a mio avviso discutibile, poiché priva del segno inconfondibile dell'autore. Tuttavia, questo non intacca la qualità generale dell’opera, né il suo valore collezionistico.
Il volume Dardo si può ancora reperire online, a seconda dello stato di conservazione, con prezzi che variano dai 20 ai 50 euro circa. È un’edizione che consiglio caldamente: non solo per l’irresistibile umorismo nero che sprigiona, ma anche come oggetto editoriale che rappresenta un’epoca del fumetto italiano in cui la forma e la sostanza andavano spesso di pari passo.